VIA NATARAJ
DOVE
Gruppo montuoso: Prealpi Trentine – Valle del Sarca (TN)
Parete: Mandrea
Località di partenza: Località Laghel - Arco, (TN) – la strada sterrata per arrivarci alla fine diventa stretta e ripida
Possibilità di parcheggio: pochi posti presso il crocefisso di legno o la fontana in cemento
Esposizione: est
Quota di partenza: 230 mt
TEMPI
Avvicinamento: 25 ‘
Tempo di percorrenza della via: 5:00 h
Discesa: 1:00 h
DETTAGLI
Difficoltà: 6c (o A0)
Grado obbligatorio: 6a
Sviluppo: ca. 300 mt
Nr. Tiri: 11
Protezioni e grado di rischio: S1/ II
Soste: attrezzate con due fix ed anello di calata (a parte la sesta sosta dove ci sono due fix + maglia rapida).
Assicurazioni intermedie: fix
Materiale: normale dotazione arrampicata, per la ripetizione bastano solo rinvii (eventualmente friend per il lungo diedro grigio dell’ottavo tiro ma noi non li abbiamo usati).
Qualità della roccia: generalmente buona, prestare particolare attenzione lungo il sesto tiro dove il rischio di smuovere sassi è molto alto!
ALTRE NOTE
Aperta da: Diego Filippi (2003)
Data dell’uscita: 15/10/2022
COMMENTI PERSONALI:
Arrampicata varia e di soddisfazione che presenta strapiombi, diedri, fessure e placche. Gli spit sempre ravvicinati permettono di arrampicare in serenità. Prestare attenzione al sesto e settimo tiro dove la qualità della roccia lascia un po’ a desiderare.
ACCESSO, DESCRIZIONE DEI TIRI E DISCESA:
Dal ristorante-pizzeria la Lanterna seguire il sentiero nel bosco verso la parete e costeggiarla verso nord fino all’attacco. Se si parcheggia alla Vecchia Chiusa, invece, salire direttamente nel bosco fino alla base della parete dove si arriva giusti all’attacco. La via si trova tra le vie “Aphrodite” e “Bon ton”. Scritta alla base.
Percorrere la mulattiera a fianco del crocifisso sino al suo termine per poi continuare lungo traccia nel bosco. Oltrepassare le vie “Romantica”, “Corridoio nascosto”. Risalire su di un terrazzo di terra e alla base di un diedro dove si trova l’attacco della via. Scritta in rosso alla base in corrispondenza della via “Moana Mon Amour” con la quale condivide il primo tiro. Sulla destra, invece, corre la via “Andre i colo”.
1 tiro: salire dritti per la placca a gocce. Attraversare poi delicatamente a sinistra su placca (5c) e raggiungere uno strapiombo rosso. Una volta oltrepassato (6b+) attraversare verso destra (se ci si allunga bene si trova un piccolo blocchetto per la mano destra che può agevolare). Infine, salire ancora uno/due metri e raggiungere la sosta.
2 tiro: Proseguire sempre in traversata verso sinistra su facile placca a gocce appoggiata (5a) fino alla seconda sosta.
3 tiro: Proseguire sempre verso sinistra lungo il bordo fessura e superare un piccolo strapiombo (6b). Proseguire dritti per poi attraversare decisamente a sinistra (6b). Il traverso è un po’ delicato e in leggera discesa ma ben ammanigliato. Risalire poi su placca fino alla sosta.
4 tiro: dalla sosta proseguire per placca appoggiata (5c) fino alla base di un muretto. Alzarsi leggermente per poi spostarsi verso sinistra con passi di equilibrio (6b). Oltrepassare la pianta sulla sinistra e proseguire più facilmente (5c) sino alla sosta.
5 tiro: salire di due metri e poi iniziare a piegare verso destra. La soluzione più facile e da noi adottata è stata raggiungere il terrazzo di roccia instabile sulla destra (6b). Da lì salire fino alla strozzatura e continuare per diedro fino alla scomoda sosta (6a).
6 tiro: dalla sosta spostarsi verso sinistra di un metro ed iniziare a risalire un diedro con buone prese ma con roccia molto instabile (5c poi 6a verso la sosta)! Prestare attenzione perché su questo tiro è molto facile smuovere sassi. Raggiungere la sosta posta su lama con cengia.
7 tiro: Facile e corto traverso verso destra che, in leggera discesa, raggiunge la base del lungo diedro grigio che caratterizza l’ottavo tiro (III).
8 tiro: salire lungo tutto il diedro grigio. Anche se il grado si mantiene sul 6a / 6a+ abbiamo trovato questo tiro un po’ fisico (forse proprio per l’arrampicata in sostituzione e di Dülfer che lo caratterizza). Poco prima della sosta sulla destra si supera un piccolo strapiombo (6a+).
9 tiro: tiro breve che sale meno di un metro dalla sosta e attraversa subito verso sinistra (5c). Dopo aver superato il primo muretto continuare più facilmente a destra verso delle piante. Raggiungere la comoda sosta in prossimità di una grossa pianta.
10 tiro: altro breve e facile tiro. Dalla sosta proseguire verso destra su cengia terrosa (3c) e salire verso la penultima sosta in prossimità della pianta (4c/ 5a)
11 tiro: Tiro chiave della via e, a mio parere, molto fisico. Seguono due / tre strapiombi. Dalla sosta affrontare un primo muro strapiombante. Proseguire verso destra ed affrontare il secondo fisico strapiombo (6c). Proseguire ora verso sinistra fino a raggiungere un terzo strapiombino da affrontare tenendosi sulla destra sulla roccia grigia. (C’è anche un corno rosa pieno di magnesite sulla sinistra ma per noi non è la soluzione). Ora per rocce più semplici (5a) raggiungere la sosta finale posta su grosso albero con cordone.
Dal termine della via scendere direzione ovest per sentiero nel bosco che in breve conduce alla strada asfaltata. Percorrere quest’ultima scendendo verso sud in direzione Padaro – Arco. Ad un certo punto, sulla sinistra, si prende il sentiero CAI 408. Arrivati ad un bivio prendere la strada in salita verso sinistra che porta ad una piccola cava. Si passa sotto un enorme traliccio e, giunti alla Bocchetta di Padaro, mantenersi sempre a sinistra lungo il sentiero che in dieci minuti riporta alla strada sterrata percorsa la mattina in macchina per arrivare al parcheggio.